Servizi

DALLA “CULTURA” AL “SERVIZIO” PER LE VITTIME

Mentre continua la doverosa sollecitazione verso le Istituzioni, occorre al contempo agire anche in prima persona, valorizzando le esperienze acquisite e mettendosi in gioco, sperimentando percorsi nuovi di solidarietà e di aiuto. Tanto meglio se questi percorsi serviranno ad istituzionalizzare servizi territoriali a favore delle vittime stesse. Con queste finalità quindi, l’Associazione “Vittime del Salvemini” propone un proprio progetto di “Centro per le vittime di reato e di calamità” da attivare presso la “Casa della Solidarietà”, attrezzando adeguatamente un apposito spazio.
Tale progetto ruota attorno ad uno sportello d’ascolto e di primo contatto, gestito da volontari motivati, preparati e, soprattutto, specificatamente formati. In particolare, si pensa a neolaureati, ricercatori e giovani professionisti con una preparazione già acquisita nei settori della Giurisprudenza, della Sociologia, delle Scienze educative, della Psicologia e altro.
Si tratta di un compito certamente delicato, di approccio con la “vittima” e, per questo, risulta essenziale il coinvolgimento e la supervisione scientifica del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Vittimologia e sulla Sicurezza (C.I.R.Vi.S.), già in corso di definizione col Prof. Augusto Balloni, Direttore del Centro stesso ed ispiratore di questo come di altri progetti analoghi.
Il Centro si avvalerà della presenza contemporanea di almeno due operatori ed accoglierà sia di persona che tramite telefono, posta ordinaria e posta elettronica. Compito del nucleo di volontari sarà quello di ascoltare, registrare, dare indicazioni, accompagnare i soggetti nell’affrontare la situazione di emergenza, fino ad una sorta di tutoraggio temporaneo. Essenziale, anche, sarà la funzione di filtro verso i servizi esterni, che saranno preventivamente interessati e coinvolti fin dalla fase preparatoria del Centro.

Si possono distinguere detti servizi esterni in 3 aree:
Tutti questi referenti dovranno essere tempestivamente informati della progettazione del Centro e, in qualche modo, coinvolti anche nella fase della formazione, in cui si dovrà dare particolare attenzione alla simulazione dei potenziali eventi ed alle relative risposte.
Ciò che risulterà fondamentale, sarà la capacità di integrare il livello volontario con quello professionale che competerà, come sempre, ai servizi preposti. A questi, non viene chiesto nessuna prestazione aggiuntiva rispetto a quelle tradizionali, salvo uno sforzo di coordinamento col Centro delle vittime che, in cambio, cercherà di garantire una collaborazione funzionale alla miglior gestione possibile dei servizi richiesti: tutto a vantaggio dei cittadini/vittime.